Fase di intervento 1

La prima fase di intervento è specificatamente finalizzata al conseguimento del primo Obiettivo Specifico, ovverosia si propone di porre in essere una serie di attività per informare e promuovere presso le città metropolitane del mezzogiorno gli attuali orientamenti internazionali in materia d’interoperabilità delle Smart City Platform (SCP) e dei relativi sistemi “verticali” tematici.

Come sopra accennato, in una smart city vi è necessità di interazione reciproca di contenuti e informazioni e, di conseguenza, che sia assicurata la così detta interoperabilità di sistemi e servizi. A tale riguardo, il National Institute of Standards and Technology (NIST) del Dipartimento Statunitense del Commercio, insieme a ENEA e a numerosi partner, sta lavorando con un gruppo di lavoro tecnico internazionale sul libro bianco per la definizione di principi architetturali comuni e un vocabolario per le tecnologie per le Smart City. Il gruppo, consultando le parti interessate, sta eseguendo un’analisi comparativa delle architetture esistenti e produrrà a breve un documento di riferimento, che potrà essere usato per dare maggior coerenza alle attività di standardizzazione che si svolgono, a livello internazionale, nei diversi enti di standardizzazione e consorzi.

Inoltre, ENEA è membro effettivo del nuovo comitato UNI CT058 “Sustainable Cities and Communities” che è collegato al corrispondente ISO/TC 268 “Smart and Sustainable Cities and Communities” che ha l’obiettivo di definire gli standard tecnologici internazionali sull’argomento.

I partner internazionali che stanno supportando l’iniziativa del NIST sono: l’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile; l’ANSI, Istituto Nazionale Americano per gli Standard; l’ETSI, l’Istituto Europeo per gli Standard di Telecomunicazione; il MSIP, il Ministero della Scienza, l’ICT e la Pianificazione Futura della Repubblica di Korea; l’USGBC, l’U.S. Green Building Council; FIWARE, una piattaforma aperta promossa dalla Commissione Europea basata su cloud per creare e fornire, con garanzie di sicurezza economica, servizi e applicazioni innovative.

Il lavoro porterà quindi a breve a definire i punti essenziali delle applicazioni per le città, a definire un metodo per misurare la capacità delle città di assorbire queste applicazioni, a identificare gli elementi cruciali di Interoperabilità, che rendano possibile l’integrazione delle diverse tecnologie per la Smart City ed i Sistemi Informativi Territoriali (SIT) esistenti, con un buon rapporto costo/efficacia, documentando inoltre casi studio di implementazioni di Smart City di successo che possano servire come base per il lavoro futuro. L’iniziativa in corso si sta avvalendo dell’esperienza dei team di progetto del Global Team City Challenge (GTCC) che collaborano su applicazioni cittadine reali e del Framework per i sistemi Cyber-Fisici (CPS), prodotto dal gruppo di lavoro CPS del NIST.

La metodologia dell’Urban Checkup Modelconsiste in un percorso congiunto strutturato e validato (schede di rilievo dati, matrici di analisi) tra ENEA ed i referenti tecnici comunali al fine di individuare, nei settori strategici dei servizi urbani, le caratteristiche attuali di gestione aziendale dei servizi, monitoraggio,  trasmissione e governance dei dati, al fine di integrare tali servizi con le tecnologie necessarie a trasformarli in “servizi smart” (in grado di inviare dati prestazionali in tempo reale alla piattaforma SCP). La metodologia permette di comprendere i gap esistenti e di pervenire ad un capitolato preliminare di interventi da realizzare (es: sensorizzazione, comunicazione dati, web services…).

La prima fase di MOD-ENERGY consisterà pertanto nella raccolta e nell’improvement della fruibilità di principi e schemi guida di riferimento riguardanti l’interoperabilità dei sistemi e servizi Smart City secondo gli orientamenti di standardizzazione sopra indicati, che verranno poi eventualmente trasferiti a valle della conclusione degli interventi, attraverso l’organizzazione di workshop centrati sui medesimi argomenti, alle città metropolitane delle Regioni Meno Sviluppate perché li adottino nell’implementazione degli interventi di trasformazione digitale che porranno in essere in futuro.