Fase di intervento 4

La fase 4 verte sull’aspetto fondamentale di analizzare e definire le modalità di replicazione dei modelli di intervento di smart lighting/street e del sistema di monitoraggio applicati nelle due fasi precedenti, allo scopo di facilitarne la fruibilità da parte delle città metropolitane delle Regioni meno sviluppate. Si analizzeranno in questa fase essenzialmente gli aspetti economici, gestionali e procedurali dei predetti modelli/sistemi di intervento.

L’opportunità di un’analisi di replicabilità focalizzata su tali aspetti, specialmente quello economico, scaturisce dal fatto che molto spesso si è assistito nel passato e si continua ad assistere nel presente alla realizzazione di interventi sulle città – non solo nel campo dei servizi digitali – pregevoli nella loro qualità e negli obiettivi perseguiti, ma che di fatto falliscono nella successiva fase di gestione per una moltitudine di ragioni fra le quali, prioritariamente:

  1. la mancanza di adeguate conoscenze tecniche da parte degli enti pubblici ai quali è o sarebbe demandata la gestione delle opere realizzate; tale fattore assume particolare rilevanza nel caso di interventi/opere/servizi ad elevato contenuto tecnologico e innovativo, quali i servizi digitali;
  2. la mancanza di risorse disponibili con continuità presso gli stessi enti pubblici gestori per affidare appalti di gestione a imprese qualificate nella gestione dei servizi;
  3. la carenza di cultura generale della buona gestione diffusa nel paese.

Per il superamento efficace dei fattori limitanti sopra citati, si ritiene essenziale porre le basi per l’introduzione di un approccio che si basi sul driver economico per garantire la continuità nel tempo dei servizi attivati.

Questo significa, in sostanza, individuare e valutare le possibili opzioni di business applicabili, portando i consueti modelli di gestione da “in economia”, che sconta i limiti di cui al primo punto evidenziato ovvero dalla gestione “in affidamento”, che sconta i limiti di cui al secondo punto evidenziato, verso un modello di gestione “in concessione” dove il concessionario si remunera autonomamente attraverso la messa a reddito dei servizi stessi, senza gravare sulle risorse pubbliche ed assumendosene il rischio. In altre parole, come da tempo avviene in campo energetico con l’intervento delle Energy Service Companies (ESCO), è necessario concepire nuovi modelli di business legati alla gestione dei servizi digitali per i quali si possa prevedere, nella sostanza, l’intervento di Digital Service Companies che apportino capitali, know how ed efficienza.

Tale modello si applica quindi a quelle realtà che non hanno la dimensione e le risorse (economiche e di competenze) adeguate per poter gestire autonomamente le infrastrutture fisiche/digitali.

L’attuazione di tale modello avviene attraverso opportune procedure di gara (es. dialogo competitivo adottando criteri che non siano quello del massimo ribasso ma bensì ad esempio quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa dando maggior peso alla qualità delle offerte tecniche) in cui attraverso opportuni capitolati ed allegati tecnici si specificano i servizi che vengono richiesti. 

Nel caso specifico della città di Palermo, che dispone di società in house sia per gli aspetti digitali che per la gestione energetica (es. illuminazione pubblica), questo modello potrebbe non applicarsi, però potrebbe essere una modalità utile per la replicazione delle soluzioni a realtà diverse.

In tal senso, citiamo come ‘best practice’ l’esperienza del comune di Livorno che attraverso un meccanismo di dialogo competitivo a 2 fasi ha dato in concessione il servizio di illuminazione pubblica con un’ampia gamma di servizi urbani connessi (monitoraggio traffico, parcheggi, inquinamento, allagamenti, etc.) tra cui anche lo sviluppo di una Smart City Platform.   

Le attività di questa fase, quindi, partiranno da un’analisi delle modalità gestionali attuali e previste per i sistemi di smart lighting/street/building nelle città metropolitane delle Regioni Meno Sviluppate. Si passerà quindi allo sviluppo di opportune analisi desk finalizzate agli obiettivi poco sopra illustrati, tenendo conto delle variabili che maggiormente influenzano, almeno nelle realtà locali del mezzogiorno, l’applicabilità dei modelli di business innovativi per la gestione efficiente, efficace e continuativa nel tempo dei servizi smart di cui al progetto.

Al termine della fase verranno quindi illustrate le risultanze di tutto il lavoro svolto in questa fase e in quelle precedenti, in occasione di workshop appositamente organizzati con le sei città metropolitane delle Regioni Meno Sviluppate.